RETEGEOFISICA.IT

Month: Settembre 2015

Chiamare una ditta specializzata

Questa è certamente una buona soluzione se si è sicuri della qualità del fornitore di servizi e della sua competenza. Vi è il rischio di coinvolgere qualcuno alle prime armi che si sta facendo l`esperienza a spese dei clienti, il quale spera con la propria abilità di celare l`insuccesso dietro ad una bella restituzione grafica a colori. L`aspetto economico non è secondario anche perchè le ditte davvero esperte hanno un costo relativamente elevato.

Trovare una ditta o un professionista davvero esperti è difficile. La maggior parte di coloro che si occupano di geofisica lo fa saltuariamente assieme ad attività di servizio di altro genere o alla professione. Di solito è attrezzato parzialmente o in direzione sismica oppure geoelettrica, talvolta ha il georadar ma difficilmente queste tre tecniche sono possedute assieme. Chi è davvero in grado di fornire un valido servizio, è chi si occupa di geofisica in forma prevalente ed è attrezzato per tutte le attività senza significative esclusioni. Anche qui, però, vi sono dei buchi neri.

L’attuale situazione del mercato vede la presenza di vari soggetti che forniscono i servizi di geofisica nelle varie zone, alcuni da tempo e con valida esperienza, altri decisamente improvvisati. La variabilità di prezzo è ampia principalmente a causa della presenza di soggetti che sono disposti a tutto pur di farsi un mercato. Tutto sarebbe lecito se le regole del libero mercato potessero funzionare, ma così non è. Perché possano funzionare è indispensabile che colui che acquista il servizio sia in grado di valutarne la qualità, così come chiunque può assaggiare un prosciutto e decidere se acquistarlo valutandone il rapporto qualità/prezzo. In geofisica ciò non avviene perché colui che acquista solitamente non ha una preparazione adeguata per valutare il risultato che viene fornito. Purtroppo capita anche che chi fornisce il risultato non abbia la preparazione per fornirlo.

Detto ciò possiamo fare comunque l`ipotesi di avere a disposizione una ditta esterna oppure un professionista affidabili ed economici, e mettere a confronto il nostro sistema con una situazione di questo tipo.

Gli aspetti positivi del rivolgersi ad altri sono i seguenti

  • altri si occupano di tutto e si dispone di un risultato senza impegnarsi direttamente.

Gli aspetti negativi sono i seguenti

  • Nel calcolo dei costi la ditta deve tener conto delle spese di movimentazione che dipendono dalla distanza dal cantiere e delle spese per la stesura della relazione tecnica.
  • Se le attività sono ridotte i costi possono essere piuttosto elevati
  • La ditta interviene il prima possibile ma più nel rispetto delle proprie necessità che delle vostre
  • Un`altra ditta o un`altro professionista intervengono in cantiere e vengono messi in contatto col cliente

La nostra soluzione è vantaggiosa anche per quantitativi ridotti e le uniche spese che si aggiungono sono quelle di spedizione delle attrezzature. Il vostro tempo dedicato a questa attività ha certo un costo ma viene ammortizzato assieme agli altri relativi al vostro cantiere. Normalmente il costo vivo del nostro sistema è la metà del miglior prezzo di mercato.

Conviene acquistare le attrezzature?


Listino Prezzi

I nostri costi

Per poter valutare le vostre attività geofisiche, avete necessità di conoscere il costo del nostro contributo che, come spiegato nel “noleggio assistito”, consiste nel mettervi a disposizione le attrezzature, nell`assistervi, controllarvi e consigliarvi durante le acquisizioni e nell`elaborare i dati, interpretandoli col vostro aiuto.
Il nostro scopo è di mettervi in condizione di operare a costi concorrenziali, dandovi la possibilità di rivendere a terzi, imprese e professionisti, le prove che eseguite. Quindi abbiamo come obbiettivo economico di costare non più della metà del valore della stessa prova fornita dal più concorrenziale fornitore di servizi della vostra zona, senza entrare nel merito della qualità del prodotto che tale fornitore potrà realizzare. L`altra metà  del valore la dovete mettere voi con la vostra squadra e il vostro contributo.

Per inviarvi le attrezzature siamo soggetti ad alcuni costi che dipendono anche dal peso e dalle dimensioni delle attrezzature.

Prove MASW-Vs30 attive o passive:


Per la preparazione delle attrezzature € 65,00
Per l`invio col corriere € 65,00
Per il ritorno col corriere € 65,00
per ciascuna sezione acquisita ed elaborata € 220,00

Sezioni sismiche a rifrazione ( 24 geofoni – interdistanza fino a 10 m modellizzazione
tomografica 2D o GRM su richiesta, 5 o 7 energizzazioni):


Per la preparazione delle attrezzature € 70,00
Per l`invio col corriere € 75,00
Per il ritorno col corriere € 75,00
per ciascuna sezione acquisita ed elaborata € 260,00

Sezioni sismiche a rifrazione ( 12 geofoni – interdistanza fino a 10 m modellizzazione
tomografica 2D o GRM su richiesta, 5 energizzazioni):


Per la preparazione delle attrezzature € 60,00
Per l`invio col corriere € 65,00
Per il ritorno col corriere € 65,00
per ciascuna sezione acquisita ed elaborata € 160,00

Sezioni Geoelettriche 2D con cavi fino a passo 5 m:


Per la preparazione delle attrezzature € 70,00
Per l`invio col corriere € 75,00
Per il ritorno col corriere € 75,00
per ciascuna sezione acquisita ed elaborata € 240,00

Sezioni Geoelettriche 2D con cavi passo 10 m:


Per la preparazione delle attrezzature € 70,00
Per l`invio col corriere € 110,00
Per il ritorno col corriere € 110,00
per ciascuna sezione acquisita ed elaborata € 370,00

Vi sono dei costi di spedizione un pò maggiori per Sicilia e Sardegna.

A parte le spese di spedizione, i nostri costi sono proporzionali al quantitativo di lavoro fatto e sono valutati a prova e a sezione.
I valori riportati sono dei valori medi, valori che cambiano da Nord a Sud e da zona a zona da un più 10% a un meno 10%.  Varia anche l`importo a seconda dei quantitativi: e quindi per poter formulare un preciso preventivo dei costi è necessario disporre di un prezziario più preciso, fatene richiesta a info@retegeofisica.it

Per evitare che qualcuno se ne approfitti è stato aggiunto un vincolo di produttività minima giornaliera complessiva:
Si richiede, cioè, che l`attrezzatura produca, nel complesso, un  minimo di € 220,00 al giorno, su un periodo calcolato dal giorno di arrivo delle attrezzature al giorno di spedizione di ritorno. Le domeniche e le giornate festive non si calcolano, il sabato invece si.
Quindi , se si devono fare 3 prove si può trattenere l`attrezzatura per 3 giorni senza ulteriori costi. I giorni aggiuntivi verranno calcolati € 200,00. Questa regola non implica il diritto di trattenere l`attrezzatura se non è necessario. Ci si aspetta, infatti, che venga restituita il più presto possibile nell`ottica di una valida e reciproca collaborazione.

Se viene richiesto di eseguire una sola prova il vincolo appena descritto viene rispettato se l`invio viene fatto da noi al fermo deposito del corriere, con ritiro da parte vostra la mattina, esecuzione della prova e spedizione del rientro la sera stessa, riportando la cassa al deposito da dove è stata prelevata.

Gravimetria

ReteGeofisica

La prospezione gravimetrica ha lo scopo di rilevare, in un’area delimitata, le anomalie del campo gravitazionale terrestre causate dalle variazioni di densità dei corpi prossimi alla superficie terrestre. A questo scopo è necessario rilevare il valore relativo del campo in corrispondenza di stazioni di misura disposte opportunamente sulla superficie terrestre e possibilmente in corrispondenza di una maglia regolare dimensionata opportunamente a seconda degli scopi dell’indagine.

Le misure di gravità assoluta si ottengono tramite una installazione fissa con l`accurato calcolo del tempo di oscillazione di un pendolo o di un peso in caduta. Le misure di gravità relativa possono venir realizzate in vari modi. Vengono utilizzati tre tipi di strumenti: la bilancia di torsione, il pendolo ed il gravimetro. Quest`ultimo è l`unico attualmente utilizzato mentre i primi due hanno puramente interesse storico.
II gravimetro LaCoste-Ronberg che fu il primo modello ad utilizzare una molla a lunghezza zero ora adottata da tutti i gravimetri. La sensibilità degli strumenti utilizzati per l`esplorazione gravimetrica del sottosuolo è, generalmente, attorno a 0,01 mGal. Uno dei requisiti richiesti per la funzionalità del gravimetro è la temperatura costante. Lo strumento possiede una temperatura di esercizio a cui va portato prima dell`inizio delle operazioni e a cui viene mantenuto per tutta la durata dell`acquisizione grazie ad una batteria posta all’interno dello strumento stesso. Il gravimetro D LaCoste-Romberg ha una temperatura di esercizio di 51 °C.
Nonostante la temperatura interna costante i gravimetri cambiano gradualmente nel tempo il loro valore di zero. Questa deriva è principalmente dovuta allo slittamento delle molle ed è tendenzialmente unidirezionale. Negli strumenti moderni la deriva è molto piccola. Il valore della gravità cambia anche nel tempo a causa dell`effetto prodotto dalle maree. L`effetto della deriva, comunque sia generata,  può essere corretto semplicemente ripetendo a diversi intervalli nel tempo la misura del valore di gravità su una stazione ben precisa definita come stazione madre o di riferimento. Non necessariamente la stazione madre deve essere unica ma possono esserci più stazioni di riferimento per diverse zone. Solitamente l`intervallo di tempo massimo per la ripetizione della misura sulla stazione madre è di 3 – 4 ore. Se lo strumento subisce colpi o vibrazioni durante il trasporto sarà cura dell`operatore ripetere la misura sulla stazione madre prima di procedere nell`acquisizione. Ogni giorno, all’inizio e alla fine delle misure è necessario ritornare sulla stazione madre.
Le misure così ottenute richiedono delle correzioni relativamente semplici ma di importanza fondamentale, prevalentemente influenzate dalla quota effettiva del punto di stazione che deve essere nota con precisione vicina al centimetro (precisione 0.01 mGal). Una correzione più  complessa ma di importanza non fondamentale in prospezioni su aree ristrette e di grande dettaglio è quella topografica volta ad eliminare l’effetto gravitazionale dei rilievi e degli avvallamenti.
Il risultato dell’elaborazione appare come una mappa ad isolinee adatta all’interpretazione qualitativa e quantitativa.

Magnetometria

ReteGeofisica

Lo scopo di una campagna di misure di campo magnetico terrestre consiste nell`individuazione dei comportamenti anomali del campo stesso provocati dalla presenza di corpi o strutture sepolte in particolare se di materiale metallico.
Le misure di campo magnetico vengono eseguite mediante speciali strumenti detti magnetometri.

L`applicazione della metodologia avviene mediante la distribuzione di una fitta rete di stazioni di misura la cui minima distanza è condizionata  dal tipo di indagine e specialmente dalla profondità dell`obiettivo da investigare.   Dopo aver misurato i valori di  campo magnetico su una griglia di stazioni che coprono l`area di indagine, i valori misurati vengono corretti, elaborati e riportati sotto forma di una mappa di campo magnetico totale. Dall`osservazione di  questa  mappa si  individuano le  aree di anomalia e si  estraggono dei profili magnetici utili per un`interpretazione quantitativa dell`anomalia stessa.
Mediante l`utilizzo di una coppia di sensori, lo strumento funziona come gradiometro e consente di ricavare il valore della differenza fra le due diverse quote dei sensori.

Mag1

Potenziali spontanei

Potenz spontanei

Mappature di potenziale spontaneo.

Le caratteristiche elettriche delle rocce e dei minerali assumono un`importanza significativa nelle prospezioni elettriche.
Queste si manifestano come potenziali naturali, conducibilità o resistività e costante dielettrica. Di queste la più importante dal punti di vista geofisico è la conducibilità elettrica ma certamente non meno significativi sono i potenziali naturali spontanei.

Essi hanno origine nel sottosuolo, si misurano in superficie e sono provocati da cause elettrochimiche e dall`attività meccanica dei fluidi. Il fattore di controllo prevalente risulta essere lo scorrimento delle acque sotterranee.  Questi potenziali possono avere diversa origine, associati a solfuri minerali, variazioni nel contenuto minerale delle rocce, contatti geologici, attività bioelettrica od organica, fenomeni di corrosione, fenomeni termici e gradienti di pressione nei fluidi sotterranei ed altri fenomeni similari.
Potenziale elettrocinetico (streaming potential)-SP
Si verifica quando una soluzione è costretta a passare attraverso un mezzo poroso per capillarità.  Risulterà direttamente proporzionale all`assorbimento, alla differenza di pressione e alla costante dielettrica ed inversamente proporzionale alla viscosità. Tale potenziale si manifesta sotto forma di larghe anomalie associate alla topografia ed è osservabile in formazioni porose attraversate da fluidi.
Potenziale di diffusione (Diffusion potential)
E` generato dalla differente mobilità degli ioni contenuti in soluzione nonchè dalla loro concentrazione
Potenziale di mineralizzazione (Mineralization potential)
Risulta essere il più studiato perchè di maggiore interesse in quanto associato a metalli sulfurei, grafite, magnetite, pirite, galena,etc.

I potenziali sotterranei sono quindi generati dallo scorrimento dei fluidi, dall`attività bioelettrica nella vegetazione, dalla variazione delle concentrazioni elettrolitiche nelle acque sotterranee e da altre azioni geochimiche. La loro intensità varia fortemente ma generalmente sono superiori ai 100 mV anche su aree limitate.
Su larga scala si osservano i seguenti fenomeni legati ai potenziali spontanei:
a) Il gradiente di potenziale dell`ordine dei 30 mV/km e può essere sia positivo che negativo. Probabilmente è causato da un graduale cambiamento della diffusione e dal potenziale elettrolitico nelle acque sotterranee.
b) Il gradiente regionale che sembra essere associato alla topografia. E` solitamente negativo e probabilmente dovuto al potenziale elettrocinetico (streaming potential).
I potenziali generati dall`attività bioelettrica delle piante a volte raggiungono valori di alcune migliaia di mV. Esse sono state osservate come anomalie negative al passaggio tra terreni scoperti in superficie e zone boschive.

potenziali spontanei

Metodologia di acquisizione

L`equipaggiamento del metodo SP è molto semplice e consiste in una coppia di elettrodi infilati nel terreno e connessi ad un millivoltmetro. L`uso di elettrodi metallici è impraticabile poichè, a contatto col terreno, generano potenziali per azione elettrochimica tra elettrodo e terreno. Tali potenziali non possono essere eliminati e risultano diversi a seconda del tipo di terreno e variano nel tempo per cui diventa indispensabile l`utilizzo di elettrodi impolarizzabili. Questi  consistono in una barretta di metallo immersa in una soluzione satura di sale (es. Cu in CuSO4) messi in un contenitore poroso (ceramica) quest`ultimo posto a contatto diretto col terreno. Anche il millivoltmetro va isolato dal terreno onde evitare che il contatto diretto generi interferenze ed errori. Il range di misurazione varia tra i 10 mV ed i 20 V.
Un elettrodo viene messo vicino alla stazione di misura e l`altro viene mosso sulle successive stazioni della linea; oppure si muovono tutti e due gli elettrodi mantenendo fisso l`intervallo tra gli stessi. Nel secondo caso la misura del gradiente di potenziale può essere vista come centrale rispetto ai due elettrodi e data dalla differenza di mV rapportata con la distanza tra i due elettrodi. I valori di dV letti possono essere sommati per le successive stazioni ma non per stendimenti maggiori di 300 metri ciò perchè sommando i dV si sommeranno anche gli errori di misura.

Georadar

Radar21

Il Georadar è un sistema elettronico, in grado di indagare i terreni e i materiali con notevole dettaglio, utilizzando la riflessione d`onde elettromagnetiche appositamente prodotte dal sistema.
Il risultato dell`analisi è costituito da sezioni verticali che illustrano visivamente gli andamenti delle discontinuità presenti nel sottosuolo, permettendo così di individuare la presenza di materiali metallici, fondazioni in cemento, tubazioni, cavi, cavità, perdite di liquidi e disomogeneità di varia natura.

Radar11Il georadar è costituito da un trasmettitore d`impulsi elettromagnetici a larga banda e da un ricevitore, e il suo funzionamento è sintetizzabile nella rapida successione di trasmissione d`impulsi elettromagnetici e ricezione d`onde elettromagnetiche riflesse.
Il terreno è energizzato da un trasduttore (antenna), predisposto anche per ricevere i segnali riflessi dai corpi sepolti, ed il segnale riflesso è campionato numericamente a 8-16 bit .
Il segnale inviato all`antenna dall`apparato trasmittente è costituito da un impulso della durata di pochi nanosecondi e il tempo di ascolto del sistema è variabile a scelta dell`operatore (10-1000 nanosecondi), in funzione della profondità che si vuole esplorare e dell`antenna utilizzata.
L`energia dell`impulso trasmesso è distribuita su uno spettro di frequenza molto ampio. Quando quest`impulso è applicato all`antenna, solo la parte di energia, definibile dalla banda passante dell`antenna, è trasmessa realmente.
Le caratteristiche dell`antenna (frequenza centrale e larghezza di banda) determinano quindi il tipo di energizzazione applicata al terreno e la forma reale dell`impulso trasmesso. Sono disponibili antenne a frequenza centrale da 16 Mhz fino a 2200 Mhz.
La scelta dell`antenna da utilizzare viene fatta in funzione essenzialmente delle dimensioni e della profondità degli oggetti riflettenti, dell`obiettivo dell`indagine, nonché dei parametri elettrici del terreno (conducibilità e permeabilità magnetica).
L`impulso inviato nel terreno si propagherà ad una velocità pari a quella tipica del campo elettromagnetico nel materiale di cui è costituito il terreno in questione; il valore di velocità dipende essenzialmente dalla costante dielettrica del materiale attraversato.

Radar13Risulterà riflettente un corpo le cui dimensioni siano comparabili o maggiori della lunghezza dell`onda elettromagnetica nel materiale in cui il corpo è immerso.
L`energia dell`impulso riflesso sarà direttamente proporzionale al contrasto di valore dei parametri fisici fra il corpo sepolto ed il terreno che lo contiene, nonché alla presenza di una ben precisa superficie di contrasto. Parte dell`energia trasmessa dall`antenna verrà quindi riflessa dai corpi sepolti, o dalle discontinuità geologiche eventualmente presenti, e verrà ricevuta dall`antenna e registrata.
La profondità della sezione esplorata dipende innanzi tutto dalla frequenza d`impulso immessa nel terreno ed inoltre dalla durata del tempo di ascolto degli “echi” (riflessioni) restituiti dagli strati del sottosuolo. Un tempo di ascolto maggiore consente una maggior profondità della sezione investigata. La profondità di investigazione dipende, tuttavia, anche dalla natura del terreno.
L`energia ceduta dall`onda elettromagnetica dipende dalla conducibilità del materiale in cui viaggia perciò, in materiali conduttivi, si avrà un forte assorbimento dell`onda elettromagnetica ed una scarsa penetrazione.
In pratica, l`utilizzo del radar si esplica nel muovere l`antenna ricetrasmittente sull`oggetto da indagare, lungo profili ben determinati. Il sistema di acquisizione digitale è collegato all`antenna mediante un cavo di comunicazione.

La strumentazione  comprende :

  • UNITA` PRINCIPALE: IDS Himode
  • UNITA` PRINCIPALE: IDS Steam X
  • UNITA` PRINCIPALE: SIR-3000
  • ANTENNA 100 MHz
  • ANTENNA 400 MHz
  • ANTENNA 500 MHz
  • ANTENNA 900 MHz

Radar1

La tecnologia di prospezione radar offre notevoli vantaggi.

Il primo di questi è indubbiamente la rapidità della prospezione. Immediatamente dopo la fase di acquisizione, è possibile valutare la natura e struttura del sottosuolo; cosa questa molto difficile con altri metodi di prospezione geofisica.
Altri vantaggi risiedono nella tipologia “non distruttiva” dell`indagine. Il terreno non viene attraversato da alcun tipo di scavo o perforazione.
Questo è quanto mai importante in particolari ricerche archeologiche oppure in aree edificate o industrializzate, e consente di evitare pericoli connessi alla perforazione di serbatoi interrati, di tubature di vario genere ecc.
L`indagine mediante georadar assume rilevante importanza ogniqualvolta è necessaria una metodologia “non distruttiva” in aree soggette a vincoli ambientali o storico-culturali.
La tecnica inoltre è applicabile in qualunque direzione, è quindi possibile lavorare anche verso l`alto (controlli su gallerie) o in orizzontale (fronti di scavo, pilastri, cunicoli sotterranei ecc.).
Oltre all`accennata rapidità di esecuzione e visualizzazione in tempo reale delle immagini delle sezioni di terreno, offre il non trascurabile vantaggio di poter controllare direttamente mediante scavi o controlli sul posto, le cause delle anomalie che si vanno evidenziando.

GPR galleria

Elettromagnetometria

EM6

L`elettromagnetometro EM31 è  in grado di misurare rapidamente la conducibilità dei terreni, consentendo di ubicare i valori anomali imputabili a strutture, stratificazioni, agglomerati fluidi o melmosi o corpi sepolti a profondità comprese tra 0 e 6 metri circa, dipendentemente dalle orientazioni utilizzate.

E` un sistema ad induzione elettromagnetica (low induction number) a frequenza di 9,8 kHz, di tipo portatile alimentato a batterie, avente una coppia di sensori posizionati a distanza fissa di 3.66 m su un apposito supporto rigido collegato all`apparecchiatura.
Del campo magnetico secondario, provocato dalla corrente elettrica indotta dallo strumento, sono rilevabili due componenti: quella in “quadratura di fase” con il campo primario e quella “in fase” con esso. Le variazioni di conducibilità del terreno vengono lette sotto forma di segnale elettrico (di tipo analogico) direttamente sul pannello di controllo della strumentazione.

EM3Principo di funzionamento

La bobina trasmittente induce degli anelli circolari di corrente nel terreno.  L`intensità di questi anelli di corrente è direttamente proporzionale alla conducibilità del terreno attraversato. Ciascuno di questi loops secondari di corrente genera a sua volta un campo magnetico secondario proporzionale al valore della corrente relativa a quell`anello. Una parte del campo magnetico generato da ciascun loop secondario è intercettata dalla bobina ricevente sotto forma di un segnale di uscita in tensione.
La strumentazione è calibrata per leggere un valore reale di conducibilità nel caso in cui il terreno attraversato sia costituito da materiale omogeneo. Nel caso in cui il sottosuolo sia stratificato, con ciascun strato un proprio differente valore di conducibilità, lo strumento leggerà un valore intermedio.
L`unità di misura della conducibilità, leggibile direttamente sullo strumento, è il millimhos/metro. Per ottenere un valore di resistività direttamente in ohm per metro, la misura letta sullo strumento deve dividere il valore mille (es. valore letto sul pannello di controllo dello strumento 4=> 1000/4 = 250 ohm x m). Nelle normali condizioni d`impiego lo strumento legge direttamente la conducibilità del terreno sottostante in mS/m.
Lo strumento può operare con la  posizione del dipolo orizzontale o verticale. La risposta dello strumento come funzione della profondità varia significativamente nelle due modalità operative. Infatti, operando con il dipolo verticale in posizione normale (bobine orizzontali), lo strumento indaga fino ad una profondità massima che è doppia rispetto al modo di operare con i dipoli orizzontali, rispettivamente di circa  6 e 3 metri da piano campagna.

EM7

EM2

EM1

Monitoraggio discariche

retegeofisica

Monitoraggio OHMEX  

L’installazione di un monitoraggio geoelettrico ha lo scopo di ubicare eventuali lesioni del sistema di impermeabilizzazione realizzato in HDPE di una discarica  controllata o di una vasca, nella loro fase operativa.
La fase realizzativa del sistema prevede la preparazione di una rete regolare di contatti elettrici da porsi al di sotto del livello  più elevato di impermeabilizzazione in HDPE.

Nel caso di una impermeabilizzazione a telo unico i contatti verranno posti sotto l’unico telo. In pratica, appena dopo la posa del livello impermeabile di argilla o del livello di drenante, verranno posizionati degli elettrodi al suo interno, in corrispondenza dei  nodi di una maglia regolare. Ciascun elettrodo verrà collegato ad una centralina tramite un cavo elettrico. I cavi elettrici verranno quindi interrati. La rete di monitoraggio verrà quindi coperta dal telo. A seguito dell’installazione del sistema, ciascun elettrodo risulterà separatamente collegato ad un pannello a cui verrà collegata una centralina di monitoraggio la quale si farà carico di eseguire automaticamente le necessarie misure.
Il funzionamento del monitoraggio si basa sulla misura di due fenomeni fisici associati alla presenza di una lesione nel manto. Il primo consiste nel passaggio di corrente attraverso la lesione, qualora si stabilisca una differenza di potenziale fra interno ed esterno della discarica. Il secondo fenomeno fisico riguarda l’alterazione della conducibilità del terreno in presenza di percolato fuoriuscito dalla lesione. La misura del passaggio di corrente attraverso la lesione è una tecnica già ampiamente applicata e sperimentata durante i collaudi geoelettrici che si eseguono a discarica ultimata. La misura della conducibilità è una pratica geofisica molto comune anche se non con dispositivi elettrodici di questo genere. E’ possibile realizzare il sistema senza centralina solo predisponendo opportunamente i contatti. L’analisi delle lesioni verrebbe eseguita da un nostro tecnico a scadenze periodiche.
Il sistema risulterà quindi costituito da un numero di elettrodi sufficiente a ricoprire con una maglia prestabilita tutto il fondo della vasca. Gli elettrodi consisteranno in piastre di alluminio o acciaio inossidabile delle dimensioni di 10×10 cm dotate di un foro centrale al quale verrà collegato il cavo monopolare che collegherà ciascuno di essi ad un unico punto del bordo della vasca. Questo punto dovrà essere ubicato in maniera opportuna così da consentire il miglior utilizzo del cavo di collegamento. L’ubicazione sarà a bordo vasca alla minima distanza possibile tenendo conto della necessità di accedere al pannello terminale anche successivamente al momento del completo riempimento della vasca. L’ubicazione verrà decisa prima dell’inizio dell’intervento di installazione. In corrispondenza di questo punto sarà necessario costruire un piccolo alloggiamento, del tipo di quelli utilizzati per contenere in esterno i gruppi di interruttori a bassa tensione.

Discarica-M3
Tutti i cavi confluiranno in questo alloggiamento e saranno collegati al pannello terminale. Il cavo utilizzato è dotato di doppio isolamento PVC tale da fornire il miglior isolamento per utilizzo in esterno.  Le operazioni di installazione verranno eseguite a partire dal punto scelto quale terminale dei cavi. Da qui ciascuna piastra, preventivamente collegata al cavo, verrà portata al punto di interramento che sarà uno dei nodi della maglia regolare. La piastra verrà interrata pochi centimetri, così da proteggere il manto in HDPE dal contatto con gli spigoli della piastra o con il bullone di fissaggio del cavo. L’installazione verrà quindi testata con l’apposita strumentazione, per verificare la funzionalità del sistema di monitoraggio

Collaudo discariche

Discarica2

COLLAUDO ELETTRICO DELLE DISCARICHE CONTROLLATE

Collaudo OHMEX

Lo scopo del collaudo elettrico Ohmex consiste nell`ubicazione degli eventuali punti di rottura del livello impermeabile costituito dal telo in HDPE posto ad isolamento della discarica.

L`indagine viene effettuata al di sopra dello strato drenante costituito da sabbia  o ghiaia che ricopre il telo di impermeabilizzazione in HDPE e in assenza di rifiuti.

Il collaudo consente di individuare lesioni di dimensioni areali superiori ad un millimetro quadrato/ogni 1000 mq di discarica senza per questo escludere dimensioni inferiori.

La condizioni di applicabilità

La corretta applicazione della tecnica geoelettrica per lo studio del telo di fondo prevede le seguenti irrinunciabili condizioni:

  • Presenza di drenante bagnato tanto da garantire che la lesione sia satura e che quindi la corrente elettrica possa transitare attraverso di essa.
  • Completo isolamento elettrico della vasca, così da garantire che la corrente elettrica non abbia altre strade oltre le lesioni per poter fuoriuscire dalla vasca.
  • Drenante non ghiacciato, in quanto il ghiaccio è un mezzo isolante a differenza dell`acqua che conduce grazie agli ioni in essa disciolti.
Principio di funzionamento

Il collaudo elettrico OHMEX consente di ubicare le lesioni del manto impermeabile grazie allo studio della forma che il campo elettrico, appositamente creato, assume in prossimità delle lesioni. Poichè il manto in HDPE è elettricamente isolante, una lesione corrisponderà anche ad un punto di rottura dell’isolamento elettrico. La corrente elettrica imposta fra interno ed esterno della vasca, troverà una via preferenziale in corrispondenza delle lesioni, a patto che queste consentano il passaggio della corrente. E’ perciò necessario che le lesioni mettano in contatto elettrico il materiale interno col materiale esterno al manto impermeabile. Da ciò la necessità di operare in condizioni di saturazione d’acqua in prossimità del manto in HDPE. Una piccola lesione non riempita d’acqua può risultare quindi non individuabile.

Dispositivo di misura

La metodologia di collauo Ohmex è basata su un dispositivo multielettrodico mobile costituito da un massimo di 48 elettrodi di misura del potenziale posti in allineamento. Le misure vengono effettuate secondo una opportuna maglia regolare le cui dimensioni verranno stabilite a seguito di un test sul posto. Per l`energizzazione e per le misure verrà utilizzato un sistema di acquisizione digitale gestito in automatico da Personal Computer. In corrispondenza di ciascuna stazione venono eseguite le misure con inversione della polarità della corrente. Al termine dalla fase di infittimento e delle necessarie verifiche, direttamente sul terreno in superficie, verranno ubicati dei segnalatori (bandierine) in corrispondenza delle lesioni individuate, onde permettere la rimozione dello strato drenante per la successiva riparazione del telo. Detti segnalatori non disteranno dalla lesione più di 25 cm.
Relativamente alla tecnica di misura e al dispositivo utilizzato si ritiene vincolante solo l`individuazione delle lesioni “spia” quale controllo sulla qualità del prodotto fornito, come meglio specificato successivamente. Al termine del lavoro viene consegnata una relazione illustrativa della metodologia impiegata e dei risultati ottenuti. La relazione contiene la documetazione fotografica e l`ubicazione delle anomalie individuate, che vengono riportate sul diagramma di posa (se disponibile) o su una mappa in scala adeguata.
Viene inoltre rilasciato un certificato di esecuzione del collaudo geoelettrico.

Lesioni test

Per consentire alla committenza e alle autorità preposte al controllo di verificare la bontà dei risultati forniti, si richiede che vengano eseguite alcune “lesioni test”, in posizioni non note al collaudatore. Il numero  dei fori test dovrà essere limitato a poche entità e dovranno essere  concordati nelle modalità esecutive che dovranno simulare le condizioni reali di una lesione (v.allegato). L`individuazione delle “lesioni test” è da considerarsi come l`unica garanzia e prova della corretta esecuzione dell`indagine e della sensibilità e accuratezza della metodologia applicata. Dovrà inoltre esser considerata come l`unica specifica tecnica da rispettarsi

La mancata individuazione delle “lesioni test” renderà la prova del livello di telo in esame non valida. Individuate e risolte le cause, la prova verrà quindi ripetuta senza oneri per la committenza per la localizzazione degli eventuali fori test precedentemente non individuati. La suddetta garanzia non sarà applicabile qualora la committenza non rispetti gli oneri stabiliti nell`apposito paragrafo (“A carico del committente”) oppure abbia eseguito le “lesioni test” in maniera non corretta. La garanzia non sarà valida qualora dall`indagine emerga la presenza di lesioni di dimensioni tali da pregiudicare l`isolamento della vasca. Verrà ritenuta eccessiva la presenza di lesioni per un corrispondente areale superiore a 10.000 volte la lesione spia minima (1mmq /1000mq). Le dimensioni minime dichiarate per la lesione spia costituiscono la dimensione per la quale vi è certezza che, se operato correttamente, la lesione venga individuata. Per le dimensioni inferiori è opportuno ritenere valida una probabilità di individuazione ridotta del 20% al dimezzamento dell`area della lesione. Si ritiene quindi che una lesione di un`area di 10 mmq (punta diametro 3mm) debba essere individuata in un`area di 10.000 mq. In questa stessa area una lesione di 5 mmq ha una probabilità del 80% di essere individuata mentre una lesione di 2 mmq corrisponde ad una probabilità dell` 60% e così via. A seguito della riparazione delle lesioni individuate, potrà ripetersi il collaudo con una sensibilità, relativamente alle dimensioni delle lesioni, inferiore di un ordine di grandezza rispetto all`indagine precedente. Si ritiene quindi di poter individuare eventuali lesioni rimanenti delle dimensioni di un millimetro quadrato ogni 10.000 mq di discarica. Al termine del collaudo e a seguito dell`individuazione dei fori spia viene redatto un verbale di fine lavori attestante il risultato del collaudo.
Attività che il committente deve svolgere.

  • Realizzazione dell`isolamento elettrico della vasca da indagare    (isolamento della rampa di accesso, isolamento delle pensiline metalliche ecc.) secondo le istruzioni del nostro tecnico.
  • Bagnatura del drenante
E’ disponibile anche un brochure dettagliata con immagini. (clicca qui)
Alcune discariche da noi collaudate
  •     SIMEC S.p.A. – Discarica di Cerro Maggiore (MI)
  •     GIE s.r.l. – Discarica di Cassola (VI)
  •     PANTAECO s.r.l. – Discarica di Casalpusterlengo (MI)
  •     COGEME S.p.A. – Discarica di Castrezzato (BS)
  •     TECNOGEA S.p.A. – Discarica di Verretto (PV)
  •     MONTELLO S.p.A. – Discarica di Costa di Mezzate (BG)
  •     CONSORZIO FIC – Discarica di Montorso (VI)
  •     CAVEDIL s.r.l. – Discarica di C.di S.Palomba (RM)
  •     TECNOCASIC s.c.p.A. – Discarica di Sarroch (CA)
  •     DE BARTOLOMEIS S.p.A. – Discarica di Brindisi
  •     SIMEC S.p.A. – Discarica di Cerro Maggiore (MI) – Amp. terzo lotto
  •     Coop EDILTER – Discarica di Ravenna
  •     MONTELLO S.p.A. – Discarica di Costa di Mezzate (BG) – Quarto lotto
  •     COOPSETTE s.c.a.r.l. – Discarica di Scarpino (GE)
  •     MONTELLO S.p.A – Discarica di Costa di Mezzate (BG) – Quinto lotto
  •     GAJA s.r.l. – Discarica di Trissino (VI)
  •     COMAR s.r.l. – Discarica AMIAT di Torino (TO)
  •     MONTELLO S.p.A: – Discarica di Costa di Mezzate (BG) – Sesto lotto
  •     Impresa f.lli Pozzi – Discarica R.S.U. Cascina (PI)
  •     SMC S.p.A. – Discarica di Chivasso (TO)
  •     SLT – Controllo di vasche idriche – Palmela Portogallo
  •     Cartiere Burgo S.p.A. – Discarica di Mantova (MN)
  •     AMA Ravenna – Discarica di Ravenna (RA) – vasca cat.2B
  •     AMA Ravenna – Discarica di Ravenna (RA) – 2 vasca
  •     Tecnoambiente Valtellina – Discarica di Saleggio – Teglio (SO) – lotto2-telo inf.
  •     Tecnoambiente Valtellina – Discarica di Saleggio – Teglio (SO) – lotto2-telo sup.
  •     SIMEC S.p.A. – Discarica di Cerro Maggiore (MI) – Amp. 2 lotto
  •     La Inerti S.p.A. – Discarica di Castelleone (CR)-verifica del capping
  •     SOL.VI.C – Controllo vasche di stoccaggio acque di lavorazione-
  •     installazione di monitoraggio fisso-Canosa di Puglia(BA)
  •     AGIP PETROLI S.p.A. – Discarica di Sannazzaro (PV) – telo inf.
  •     AGIP PETROLI S.p.A. – Discarica di Sannazzaro (PV) – telo sup.
  •     Tecnoambiente Valtellina – Discarica di Saleggio – Teglio (SO) – lotto2/a
  •     Tecnoambiente Valtellina – Discarica di Saleggio – Teglio (SO) – lotto2/b
  •     FRANCE DECHETS s.a. – Discarica di Busta di Montebelluna (TV) – telo sup.
  •     ECOTECNA s.r.l. – Discarica di Borgo Montello (LT) vasche 2 e 3 telo sup.
  •     GAJA s.r.l. – Discarica di Trissino (VI) – bacino B – telo inf.
  •     SOL.VI.C – Controllo vasche di stoccaggio acque di lavorazione-
  •     installazione di monitoraggio fisso-Canosa di Puglia(BA)
  •     FRANCE DECHETS s.a. – Discarica di Preganziol (TV) – vasche 1 e 2
  •     SIAP – Discarica Stabilimento Enichem Porto Torres (SS)
  •     Copari – Discarica di Trezzo d’Adda (MI)
  •     Consorzio C.I.S.A. – Discarica di Cormons (GO)
  •     Publiser S.p.A. – Discarica di Montespertoli (FI)
  •     Riccoboni s.r.l. – Discarica di Monzambano (MN)
  •     ISP – Discarica Acciaierie ISP (CR)
  •     FRANCE DECHETS s.a. – Discarica di Pasiano di Pordenone (PN)
  •     Montgomery Watson – Discarica di Brindisi – tipo 2B
  •     Colombo Costruzioni – Discarica di Sant’Orsola-Spoleto
  •     FRANCE DECHETS s.a. – Discarica di Preganziol (TV) – vasche 3 e 4
  •     IND.ECO s.r.l. – Discarica di Borgo Montello (LT) bacino S5-I
  •     SIGED – Discarica di Scala Erre (SS)
  •     Consorzio Etruria s.c.r.l. – Discarica di Val Bosca (SP)
  •     Comune di Pordenone – Discarica di Vallenoncello di Pordenone (PN)
  •     FRANCE DECHETS s.a. – Discarica di Preganziol (TV) – vasche 5 e 6
  •     Cartiere Burgo S.p.A. – Discarica di Mantova (MN) – bacino 1 settori 1 e 2
  •     Ecosesto – Discarica di Sesto San Giovanni (MI)
  •     AMSA Milano – Discarica di Gerenzano (VA) – verifica del capping
  •     Sisco – Discarica di Castenedolo (BS)
  •     Ind. Monte Rosè – Discarica di Monte Rosè – Porto Torres (SS)
  •     ENEL – Discarica di Sermide (MN)
  •     CIR – Discarica di La Spezia
  •     Canavesana Servizi – Discarica di Bairo Canavese
  •     SLIA – Monitoraggio fisso discrica di Scalaerre
  •     ICOM – Discarica di Milano
  •     SIMEC S.p.A. – Capping della discarica di Cerro Maggiore (MI)
  •     Ecoveneta – Discarica di Arzignano (VI)
  •     Canavesana Servizi – Discarica di Strambino
  •     Ecodump s.r.l. – Discarica di Carbonia (CA)
  •     Nord Tubi – Berme discarica di La Spezia
  •     SIAP – Capping discarica AGIP di Sannazzaro
  •     Acque del Chiampo – Discarica di Arzignano
  •     SITA FD – 2002 – Discarica di S.Agostino
  •     SIAP – 2002 – collaudo vasca dell’acquedotto di Castiglione d.S.
  •     Geosol snc – 2002 – Discarica di Sinalunga
  •     Consorzio Ravennate – 2002 – Discarica di Cormons
  •     AMI Gradisca – 2002 – Argine discarica di Cormons
  •     SIAP – 2002 – Discarica AGIP di Sannazzaro
  •     ICOM – 2002 – Discarica di Caserta
  •     SolViC s.r.l. – 2003 – Monitoraggio annuale vasche di stoccaggio
  •     DGI S.p.A. – 2003 – Discarica di Chivasso –lotto 3
  •     SITA FD – 2003 – Discarica di Mattie (TO)
  •     CET scrl – 2003 – Discarica di Pievepelago
  •     Studio Geotecnico Italiano – 2003 – Desio – Collaudo area piazzale
  •     ICOM – 2003 – Discarica di Caserta
  •     CBR scarl – 2003 – Discarica di Cerreto Guidi
  •     Impresa Tacchini – 2003 – Discarica AGIP di Sannazzaro – lotti B e C
  •     DGI S.p.A. – 2003 – Discarica di Chivasso – parte perimetrale lotto 3
  •     HERA Ravenna – 2003 – Discarica di Ravenna – 4° settore 1° stralcio
  •     SolViC s.r.l. – 2004 – Monitoraggio annuale vasche di stoccaggio
  •     RITI scrl – 2004 – Discarica di Ozieri – settori 1 e 2
  •     DGI S.p.A. – 2004 – Discarica di Chivasso – lotto 4
  •     Acque del Chiampo SpA – 2004 – Capping discarica 8 di Arzignano (VI)
  •     RITI2 scrl – 2004 – Discarica di Scalaerre (SS) –modulo 3 bis
  •     ECOS Cagliari – 2005 – Collaudo del capping discarica di Portoscuso
  •     Società Consortile Ovadese – 2005 – Discarica di Tortona